Il video come strumento di promozione per il crowdfunding

Il crowdfunding è un nuovo modo di raccoglier fondi per realizzare iniziative a carattere economico, sociale, culturale o benefico. Un progetto che sfrutta il crowdfunding richiede al pubblico indistinto (crowd), tramite un sito internet, portale o piattaforma, somme di denaro, anche di modesta entità, per sostenere il progetto esposto (funding).
Esistono diverse tipologie di crowdfunding, distinte in base alla finalità per la quale si raccolgono le risorse finanziarie, oppure in relazione alla remunerazione prevista per i finanziatori del web.

Promuovere un crowdfunding è tutt’altro che semplice, occorrono capacità di marketing e sociali, oltre conoscere molto bene i meccanismi di visibilità online. Oggi più che mai è diventato fondamentale, per promuovere in modo efficace il proprio progetto di verso i potenziali finanziatori, realizzare un buon video.

Deve attrarre l’attenzione, essere capace di emozionare, raccontare e convincere. Come? Con una storia, l’anima del progetto, la sua filosofia è perché bisogna affidare i propri investimenti a un progetto piuttosto che un altro. Ogni elemento del video contribuisce al successo e occorre studiare tutto nel dettaglio, dal soggetto, la sceneggiatura alla qualità tecnica del video stesso.

Il team di OpenCircle è attivo nella realizzazione “chiavi in mano”, attraverso lo storytelling, di video pensati per la promozione di progetti di crowdfunding.

Recentemente la Provincia di Trento ha affidato a Pietro Bagnara di OpenCircle la realizzazione del video per attivare un’azione di crowdfunding per il sostegno di un progetto a favore della pecora Lamon e Tingola.

 

L’obbiettivo è quello di raccogliere abbastanza fondi per coprire i costi del lavaggio della lana e sostenere gli artigiani che lavorano e trasformano la materia prima (la lana), così come gli allevatori. La pecora Lamon si era quasi estinta: ad oggi se ne contano ca. 350 capi, in aumento -per fortuna- da quando se ne occupa il Parco di Paneveggio. La lana che produce è meno pregiata ma molto robusta e resistente.

 

Nelle foto: le pecore Lamon attrici d’eccezione!; C.Zorzi lavora x il Parco di Paneveggio, T.Scalet esegue la filatura a mano della lana

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